2 Aprile 2017 EA7 Milano Maraton: la mia prima maratona
Un sogno che avevo da qualche anno ed era rimasto nel cassetto… ma che ogni tanto si ripresentava.
L’occasione si è concretizzata grazie ad un gruppo di amici e compagni di corsa che mi ha rinnovato la voglia di competere e di poter realizzare questo sogno, il Gruppo Podistico Rossini; con loro ho vissuto bei momenti e ho condiviso con alcuni di loro questa ulteriore esperienza.
Il primo problema è stato trovare il tempo e la tabella da seguire per la giusta preparazione, dopo di che è cominciata a fine dicembre l’avventura che si doveva concludere a Milano.
La preparazione è andata fra alti e bassi macinando circa 550 Km! Non tanti ma un po’…
Nel frattempo avevo intervistato tanti amici sul risultato delle loro prime maratone e la fotografia che mi era rimasta impressa era di una bellissima esperienza, ma svolta a volte in una cornice di sofferenza e questo turbamento mi accompagnava sempre insieme a tutti gli altri interrogativi.
E’ arrivato infine il grande giorno; insieme con gli amici ci siamo ritrovati a cena e poi la mattina della gara…
Dopo averci pensato a lungo, in attesa della partenza non so bene ancora che strategia adottare; l’io competitivo mi direbbe di prendere il via alla velocità max per cercare di ottimizzare la prestazione; poi va maturando dentro di me una scelta diversa: desidero che la prima maratona rimanga un bel ricordo, possibilmente non rovinato da contrattempi o fastidi vari, l’accordo che faccio con me stesso è dunque quello di partire in maniera conservativa ad una velocità controllata e minore di quella per cui mi ero allenato per avere come unica incognita il comportamento del mio fisico a grandi distanze.
Via si parte!
Posizionato nell’ultima gabbia il tempo scorre e passo sotto la linea della partenza dopo 4 minuti, da li comincio a correre ad un ritmo di 5,48 fino a che non incontro i pacemaker di 4h15’ si questa andatura può andar bene!
Comincio a far parte di quel gruppone, molto vario e variopinto; le mie gambe vorrebbero dare di più ma, come mi ero ripromesso, mantengo questo ritmo e mi godo il paesaggio esterno: il tifo, i ‘cinque’ battuti alle persone che ti incitano lungo la strada, l’ entusiasmo della Paola in piazza del Duomo, quando mi ha visto improvvisamente dopo averla chiamata! Sono veramente ricordi impagabili.
Arrivo in questa stato fino al 36 km, e comincio a sentire i muscoli un po’ indolenziti; ho paura dei crampi e per evitare l’accumulo di acido lattico, rallento ancora un po’ perdendo di vista i Pacemaker.. alcuni km ancora da affrontare insieme agli altri atleti, ma in solitudine ed è qui che sono importantissimi gli incitamenti di chi legge il nome sul pettorale e ti incoraggia per darti forza e energia!
Sono al 37°, tre km ancora percorsi camminando 200 m e correndo gli altri 800, arrivo infine al 40° dove decido di rimettermi a correre fino in fondo! Arrivo correndo al traguardo emozionato per essere al termine di questa bellissima esperienza! Il tempo finale è di 4h 25’ ma in questo momento la cosa fondamentale è essere li’ a prendere la medaglia! Tante sensazioni si affollano dentro, trovo anche la Paola e qui ci scappa la lacrimuccia…Mi sento bene e, a parte le gambe un po’ rigide non ho altri dolori o sensazioni negative, solo una grandissima dose di Bellissime sensazioni (endorfine a mille!!)
Un’esperienza veramente bellissima per gli amici con cui l’ho condivisa e tutte le emozioni positive che rimarranno sempre con me!
Mi è rimasta voglia da vendere di rimettermi in gioco e continuare con altre esperienze simili!
Grazie a tutti quelli che hanno condiviso con me questi momenti!