Francigena: un viaggio indimenticabile

Non è per niente facile raccontare questa avventura di due giorni vissuta sulla Via Francigena, un viaggio incredibile di cui posso essere felice di esser stato testimone.

Sarà stata la fortuna oppure il destino a darmi l’ occasione di essere presente a questa avventura così speciale.

Andrea Devicenzi atleta paralimpico cremonese, con una sola gamba e con il solo ausilio delle stampelle da lui stesso progettate ( le bellissime KATANA) è riuscito a compiere l’ impresa di percorrere tutta la via Francigena italiana partendo da Aosta fino a giungere a Roma raccogliendo dietro a se sempre più persone stimolate dal suo esempio.

Tra tutti gli amici che lo hanno accompagnato, anche se solo per alcune tappe (tra le quali le ultime due), ci siamo stati anche noi del GP Rossini con il progetto “ Vengo anch’io si tu si “.

Partiti sabato mattina in direzione Roma utilizzando la Joliette, una speciale carrozzina adatta a percorrere anche i sentieri, uno strumento generosamente messo a nostra disposizione dall’ associazione Lucca senza barriere, aiutati in questo dai volontari dell’ associazione Amici della Francigena di Pietrasanta e da alcuni altri Pellegrini tra i quali anche due amici Maratonabili, Francesco accompagnato da Federico si sono spinti a vicenda su salite e discese, su sentieri fangosi per la campagna romana fino a vedere sempre più vicino il Cupolone.

Altro protagonista silenzioso della comitiva è Francesco di Ivrea, un bambino delle scuole elementari con la sua famiglia, cappello in testa e zainetto a spalle un peluche come amico del cuore, uno sguardo già sicuro rivolto al futuro, ha affrontato agilmente tutto il percorso senza nessuna difficoltà e senza nessun lamento.

Un cammino davvero magico, dove la vera forza del gruppo è dettata dai disabili e da un bambino, la loro forza e determinazione sono il motore che spinge tutto il gruppo.

Un viaggio che ribalta i ruoli, gli abili che prendono a piene mani dai disabili, sono loro con il loro esempio a far superare ogni ostacolo con il sorriso, loro che ci insegnano a godere a pieno delle emozioni, senza di loro molti di noi, a partire da me, non avrebbero nemmeno preso in considerazione questa viaggio.

Non è facile metabolizzare quanto vissuto in due giorni, come non è facile provare a raccontarlo, Francesco e Andrea sono riusciti a tirare fuori il meglio da dentro di noi accompagnatori, noi che troppo spesso ci dimentichiamo quanto basti poco per sentirci felici, noi che nei giorni a seguire ci siamo sentiti come ovattati da un grande senso di pace e serenità, noi che dopo aver vissuto due giorni a cuore aperto ne torniamo sicuramente arricchiti nel cuore e nell’anima, noi che saremo sempre riconoscenti a Andrea e Francesco per averci scelto al loro fianco.

Un viaggio che non avevo neanche pensato a come potesse finire, ma che mi ha fatto capire che qui ho avuto l’opportunità di essere anch’io almeno un poco di aiuto al mio angelo custode FRANCESCHINO.

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