22 gennaio, Puccini Half Marathon, il resoconto di Valter Ballantini

Alla fine mi hanno fatto correre. Probabilmente a causa di diverse rinunce comunicate agli organizzatori, quando sono arrivato ho avuto un pettorale facendo l’iscrizione lì sul posto e ricevendo la busta con il chip con il nome del “rinuciatario” cancellato.
L’obiettivo era fare quello che i aveva detto Ida, i primi 10 km a 5’00″/km (mio obiettivo maratona per Londra) e la seconda parte un po’ più veloce, secondo le capacità.

Certo che stamani era iniziata male. Appena alzato sono andato a pesarmi, cosa che non facevo dal primo dell’anno quando volevo vedere quanto avessero influito le feste natalizie. Ero 84 kg; il mio peso forma (o meglio quello che avevo quando ho fatto il mio personale alla maratona di Lucca) era 81. Ma stamani la bilancia segnava 86, ‘azz’ 8 6. E come è possibile? Possibile che un mese di esercizi in palestra con un po’ di pesi abbiano avuto la capacità di farmi aumentare la massa muscolare in questo modo? Perché guardandomi allo specchio o infilandomi i pantaloni non mi sembra di essere ingrassato così tanto. Caspita 5 kg sono davvero tanti. Considerato che ogni kg in più rallenta di circa 2-3″/km questo vuol dire dover ripensare tutta la preparazione!
Non è finita. Mi preparo, esco con un po’ di ritardo (ma tanto la partenza è alle 10, quindi ho il tempo di recuperare), arrivo dopo Migliarino, a metà strada tra dove sto e la partenza della corsa, e mi si accende una luce con scritto “hai dimenticato portafoglio e tessera FIDAL”. Il cielo era nuvoloso e la cosa non è servita a rasserenarlo. Faccio inversione e torno indietro.
Alla fine arrivo a Torre del Lago. Vado al box per le iscrizioni dei ritardatari. Mi accorgo che non sono il solo. Ho tra l’altro con me una mail di un ragazzo che mi ha detto che a causa di un infortunio non avrebbe potuto correre e che quindi rinunciava al suo pettorale. Come detto non è servito.

La partenza è alle 10. Sulla linea di partenza trovo un sacco di gente mascherata (qui tra poco comincia il carnevale e l’atmosfera ne risente) ed anche diverse persone che conosco e che non vedo da tempo: Silvio (che ho conosciuto come Aulla82) con un velo da sposa in testa ed Ely che forse vorrebbe che Silvio lo giacesse mettere a lei, Filippo (con per un periodo ho condiviso un ufficio in una nota impresa di smaltimento rifiuti), Francesca (a cui ho reso la vita difficile durante l’ultima corsa competitiva organizzata dal Rossini: io a pendere le iscrizioni, lei alla gestione dei chip di TDS). Poi c’è Federico, mio ex giocatore in una squadra di pallacanestro giovanile ed ora super podista che oggi farà 36 km per preparare i 58 della Strasimeno), Felice e Michele che oggi corrono con i maratonabili. Eppoi c’è Fusa con il suo sorriso contagioso, alla ricerca del personale sulla distanza (tra l’altro il suo coach Fabio ieri mi ha detto la finirà in … ma non glielo dire prima) ed alle prese con la sua chiappa dolorante da tempo a causa di un bizzoso piriforme…

Pronti, via. Partenza nel gruppo, in fondo a tutti, come piace a me per il gusto di non essere superato da troppi e la goduria di superare quelli più lenti di me. Primo km a 5’10”, secondo in 5’05”, poi mi stabilizzo intorno a 4’57″/km. Il percorso è piatto, se si esclude un sottopasso, i viali lunghi ed un po’ monotoni. I ristori sono più numerosi di quanto ci si aspetti, complice probabilmente il fatto che dallo stesso punto si passa due volte, una all’andata ed una al ritorno ed i km non sono appaiati nei due tratti. Peccato che ad alcuni ci siano solo due persone di servizio che non fanno in tempo a preparare i bicchieri e riempirli d’acqua e chi non vuol aspettare tira dritto sperando nel successivo. Il percorso è tutto chiuso al traffico e quando si incrociano strade con la gente in macchina in fila in attesa che passiamo noi non ci sono scene isteriche o clacson urlanti.
Sul viale dei Tigli, quando per noi sono passati 6-7 km, incominciamo a vedere i primi arrivare dal senso opposto. In decima posizione assoluta e solitaria c’è Gloria Marconi che corre concentratissima. Poco dopo arriva un gruppetto dove c’è Federico in quindicesima posizione. Poi arrivano anche gli altri: Matteo con poco distanti i due Alessandro del G.P. Rossini.
Arrivo al decimo e guardo il cronometro, 49’49” (4’59″/km), il timing è perfetto. Adesso si deve iniziare a spingere un po’ di più per vedere se posso aumentare. Il km successivo lo faccio in 4’49”, poi uno a 4’45”. Sento da dietro arrivare uno che sembra più veloce di me. Lo sento perché il suo passo è pesante. Ogni volta che la suola tocca terra c’è un rumore ciabattante veramente irritante. Va be’, mi passerà e non lo sentirò più. Ed invece no. Mi si francobolla, neppure fosse uno stopper di una squadra di calcio catenacciara, e mi corre accanto. Ciabat, ciabat, ciabat. Aahhhh, è insopportabile. Ora gli dico qualcosa. Ora mi fermo e lo lascio andare. Ora accelero e lo stacco. Ciabat, ciabat, ciabat. Miiii, il nervooòoso. C’è un ristoro. C’è tanta gente che chiede l’acqua. Una ragazza ha due bicchieri in mano, gli altri niente. Uno lo prende qualcuno 3-4 metri davanti a me, l’altro lo miro io. Lo agguanto e per quello accanto a me non ce ne sono disponibili subito. Si ferma ad aspettare che ne riempiano un altro. Siiii. Ce l’ho fatta. L’ho staccato! Intuculo alle tue ciabatte di merda! Oooops, scusate, mi sono lasciato prendere la mano.
Arriviamo al sedicesimo e raggiungo i palloncini dell’ora e quarantacinque. Devono essere un po’ in vantaggio sul tempo, forse un minuto. Sto con loro e tiro il fiato. Di lì a poco uno di loro dice “manca poco, una ventina di minuti ed è finita. Chi se la sente può provare ad aumentare.” Va bene, l’hai detto tu. Li lascio indietro.
C’è solo il sottopasso che abbiamo fatto anche all’andata. Accorcio il passo. Perdo solo due secondi rispetto al chilometro precedente. Ormai è fatta. È il cartello dei 20 km. I secondi 10 li ho corsi in 48’06” (4’49″/km). L’ultimo provo ad accelerare ancora. Vedo l’arco della partenza poi le transenne degli ultimi 100 metri. Trovo la forza per uno sprint e sorpasso due davanti a me.
È finita. Tempo finale 1h 43′ 03″ ultimo km e 97 m in 4’58” (4’33″/km). Sono lontano dal mio personale ma considerato che sono all’inizio della preparazione sono soddisfatto.

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